Grande città vs piccolo paese. Dove sarebbe ideale vivere?

Ognuno si affeziona a ciò che vive. Il paese di provenienza, determina le preferenze in base a come si è cresciuti.

Tra i due estremi della grande città e il piccolo paese, si può pensare alla prima come un agglomerato molto frenetico, stancante, caotico. La metropoli è anche inquinante, più pericolosa e indifferente, molto vicina allo spirito della cultura dominante, nel nostro contesto quella capitalista che rende tutti gli individui soltanto un numero, con tutto ciò che ne comporta. I vantaggi delle grandi città sono dettati dalla possibilità di trovare tutto ciò che esista e poter respirare (a volte) il loro fascino storico.

Il piccolo paese può essere soffocante, a causa della sua chiusura che stufa e sembra limitare. In suo favore risiede l’umanità elargita che consente di restare delle persone capaci di poter mantenere più facilmente certi valori. Nella piccola comunità restano imperniate tradizioni e culture locali, in grado di allontanare la solitudine, generare tanta allegria e far avvertire un radicato senso di appartenenza al territorio.

La mia preferenza si discosta decisamente dalla grande città ma non confluisce neanche nel piccolo paese, prediligendo una via di mezzo che si avvicini più a quest’ultimo. L’elemento più importante per me è la presenza del mare, in un posto dove la civiltà non reprimi le libertà individuali, limitandosi a buone regole che consentano il verificarsi di un’ottima educazione che in nome di protezione o sicurezza non sfoci nella rinuncia della felicità.