I sognatori
I sognatori. Chi sono i sognatori? Specifico di essermi avvicinato a questa figura attraverso la lettura di Dostoevskij, rispecchiandomi in lui che, come alcuni dei suoi personaggi, doveva sicuramente appartenere a tale categoria.
I sognatori tramutano anche la realtà in sogno. Sfruttano ogni attimo di vita vissuta per trasformarlo in poesia.
I sognatori sono come Dio viene banalmente immaginato. Creatori del cielo, della terra e delle persone.
I sognatori stanno sempre attenti e sono molto curiosi. Vedono negli altri potenziali personaggi per i propri scritti.
I sognatori amano ciò che è lento, che non crea ansia o timori. Piace loro sentirsi leggeri.
I sognatori possono anteporre qualcuno a loro stessi e sperimentare la vera e più intensa forma d’amore.
I sognatori cercano amori impossibili o forse solo improbabili.
I sognatori sono degli idealisti, estremamente sensibili e portati ad amare, hanno dentro loro un affetto incolmabile.
I sognatori si innamorano dei luoghi, delle strade percorse caratterizzanti il loro percorso di vita.
I sognatori sono i più umani tra gli umani.
I sognatori sono gli esseri viventi più profondi che esistano.
I sognatori sono idealisti supremi, seppur delusi non diventano cinici.
I sognatori sono contemplativi e agiscono dolcemente per risvegliare le proprie sensazioni, ampliando le emozioni.
I sognatori estremizzano ogni ricordo, vivono con più enfasi, la quale non viene esternata ma goduta internamente.
I sognatori provano meraviglia per ogni cosa, il mondo per loro è un posto incantato che sanno apprezzare.
I sognatori si affezionano facilmente non appena ricevono confidenza da parte di qualcuno.
I sognatori sono incapaci di tradire, sono soggetti a mettersi a disposizione degli altri.
I sognatori sono gli amici ideali, non potrebbero mai essere invece degli amanti, in quanto anche spesso inesperti.
I sognatori riescono a pervade chi conoscono, non sono interessati al corpo degli altri, quanto alla loro mente.
I sognatori sono propensi al perdono.
I sognatori non avvertono mai astio nei confronti di coloro che hanno significato qualcosa di bello nella loro vita.
I sognatori non disprezzano, non sono vendicativi.
I sognatori non smettono di ringraziare, in cuor loro, per gli attimi di beatitudine ricevuti.
I sognatori non dimenticano.
I sognatori hanno fiducia nel prossimo, tendono a vedere del buono, vogliono sperare siano anche gli altri dei sognatori.
I sognatori cercano sempre un rifugio al quale aggrapparsi per non immischiarsi alla crudele società che li circonda.
I sognatori restano bambini più a lungo, rischiano poco, non hanno tanto coraggio.
I sognatori vanno avanti per gradi, il tutto e subito non lo contemplano.
I sognatori invecchiano prima. Sono saggi, responsabili e spesso immobili. Il loro futuro è simile al presente.
I sognatori hanno uno scarso senso pratico, all’azione preferiscono l’immaginazione.
I sognatori non sono dei vincenti che si impongono con prepotenza disprezzando e ignorando chi li attornia.
I sognatori non sono considerati normali, vengono visti come problematici, strani.
I sognatori appaiono misteriosi, il che è dettato dal sapere che gli altri non li comprendono.
I sognatori provano a imitare, tentano di sfruttare gli amici, di vedere le donne come supplemento, ma falliscono.
I sognatori prima di morire, muoiono già tante volte, il peso dell’anima che portano glielo impone.
I sognatori fantasticano, immaginano dialoghi e situazioni che riescono a sentire proprie come se fossero vere, reali.
I sognatori sono artisti: dalla lettura, alla scrittura, dalla musica, al cinema. Ne sono intenditori sopraffini.
I sognatori si eccitano attraverso una punteggiatura ben utilizzata.
I sognatori soffrono della sindrome di Rebecca, vogliono essere gli unici e i soli, garantendo il reciproco.
I sognatori prediligono la pace e il silenzio, mal sopportano la confusione e le grandi masse che reputano vuote.
I sognatori sono individui a cui piace stare soli: un po’ per scelta, un po’ per necessità e abitudine.
I sognatori prendono alla lettera l’insegnamento di Epicuro riassumibile nella locuzione greca “Lathe biōsas”.
I sognatori seguono Lucrezio nell’invito a coltivare la solitudine, lontano dagli affanni della vita pratica.
I sognatori si ispirano particolarmente a Nietzsche nella differenza da lui dettata tra abbandono e solitudine.
Io sono un sognatore e, nella mia vita, non sogno altro che una sognatrice per dar vita ad un altro sognatore o sognatrice.