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I voti conclusivi ai 20 club della serie A 2020/2021

Juventus: Dopo 9 lunghi anni la Juventus non si conferma campione d’Italia e neanche lotta per lo scudetto. La gestione Pirlo è disastrosa e a pochi minuti dalla fine del campionato la vecchia signora è quinta. Soltanto un gol di Faraoni consentirà ai bianconeri di avanzare di una posizione, qualificandosi per la prossima edizione della Champions League. Nel torneo europeo i torinesi riescono a vincere il loro girone ai danni del Barcellona ma escono subito dopo in favore di un modesto Porto. La stagione viene però ben salvata dalla conquista degli altri due trofei: la supercoppa italiana ai danni del Napoli e la coppa Italia, strapazzando l’inter in semifinale e l’Atalanta nella finalissima. Voto: 6,5

inter: Più di un decennio dopo, i nerazzurri tornano a vincere un trofeo che non sia compreso in qualche amichevole estiva. Conte trascina la seconda squadra nata a Milano verso la vetta, senza trovare avversari alla portata con la Juve fuori gioco in questa strana annata condizionata dal covid, con tutte le gare disputatesi a porte chiuse. In coppa Italia fa male la scoppola presa dai bianconeri e ancor di più provoca dolore l’eliminazione in Champions League, addirittura da ultimi nel girone. Neanche il tempo di godersi il singolo titolo che Conte annuncia l’addio e i problemi finanziari sorgono, lasciando intendere a un chiaro ridimensionamento in atto che porterà alle cessioni di Hakimi e Lukaku. Voto: 7,5

Milan: Pioli riesce a dar seguito al buon finale di stagione precedente, iniziando il campionato ad altissimi ritmi. Incredibilmente primi a inizio stagione, i rossoneri calano alla distanza, rischiando addirittura di compromettere il quarto posto. All’ultima giornata, arriva il colpo di coda dei milanesi che chiudono al secondo posto in classifica. Decisivi i ben 20 rigori ricevuti che hanno fatto di Kessie un assoluto goleador. Preziosa la spinta di Theo Hernandez, le parate di Donnarumma, qualche gol di Ibrahimovic e il rendimento complessivo di una squadra che non si è mai risparmiata e ha lottato insieme per tornare, dopo un’eternità, a posizionarsi sopra al quinto posto in serie A. Voto: 7

Atalanta: L’addio di Gomez a Gennaio dopo un litigio con Gasperini e il calo evidente di Ilicic, non hanno fermato la Dea che cambiando gli interpreti (trovando in particolare in Malinovskyi e Pessina gli ideali sostituti) è riuscita a concludere al terzo posto in graduatoria. Buono anche il cammino europeo degli orobici, terminato al cospetto del Real Madrid, e la finale di Coppa Italia raggiunta e poi persa con la Juve. Immancabili i contributi realizzativi degli ottimi Muriel e Zapata. Bene difensivamente Romero, si è confermato stratosferico Gosens e fondamentale il supporto in mediana di De Roon e Freuler. Voto: 7+

Napoli: I partenopei collezionano brutte figure in ogni competizione, concludendo con la più clamorosa, all’ultima giornata, lasciandosi fermare sul pareggio dal Verona, compromettendo così il ritorno in Champions ormai ad un passo. Gattuso viene immediatamente esonerato e la rosa criticata, considerato l’apporto superiore che da molti ci si aspettava ad inizio anno. Bene solo Insigne, oltre a Lozano nella prima parte di campionato e Zielinski nella seconda. Altalenanti Politano, Di Lorenzo e Koulibaly. Troppo tempo fuori Osimhen e ormai in irrimediabile declino Mertens. Voto: 5

Lazio: S.Inzaghi gioisce per aver superato all’ultimo brivido il girone di Champions League ma viene brutalmente sbattuto fuori agli Ottavi dal Bayern Monaco. In campionato non sono i biancocelesti dello scorso anno. A causa del doppio impegno europeo, Immobile e compagni perdono tanti punti per strada. Crolla la difesa, senza che riesca a salvarsi neanche il solito Acerbi. Tengono a galla i capitolini solo Milinkovic Savic e Luis Alberto con dei loro sporadici lampi. L’attacco è meno prolifico dell’anno scorso e la mediocrità di una rosa scarsamente puntellata si nota per un sesto posto finale piuttosto deludente. Voto: 6,5

Roma: Fonseca trascina la Roma fino alla semifinale di Europa League, dove viene però eliminata dal Manchester United, subendo l’ennesima goleada dai red devils. In campionato l’andamento è molto chiaro. I giallorossi battono le piccole ma le perdono tutte contro le grandi. Nessun big match viene vinto tranne un derby nel finale, quando si riducono anche le vittorie contro gli avversari di bassa classifica. Mkhitaryan il mattatore, molto buona anche la stagione di Veretout, Spinazzola e Mancini. Troppi problemi con Dzeko e più spazio del previsto per Borja Mayoral. Altalenante Pedro, piuttosto mediocre il resto della squadra. La deludente annata si conclude con l’esonero di Fonseca e l’ingaggio di un ridimensionato Mourinho. Voto: 5,5

Sassuolo: Strepitosi gli emiliani che giocando un calcio spettacolo si posizionano all’ottavo posto, come primi sotto le grandi. De Zerbi fa divertire tutti, con i nero verdi sempre molto propositivi. L’assenza prolungata di Caputo e l’apporto al di sotto delle aspettative di Boga, viene supplito da un gigantesco Berardi, che si conferma ancora una volta attraverso una super stagione. Inizia a dare ottimi segnali il giovane centravanti Raspadori, come spicca in mediana Locatelli ormai dal cartellino costosissimo. Djuricic parte a bomba ma si spegne nel corso della stagione, lasciando spesso spazio a Traoré. Tante le parti in rampa di lancio, dopo la crescita esponenziale di questo club dove si è chiaramente tanto saputo lavorare bene. Voto: 7+

Sampdoria: Solita squadra arcigna e difficile da affrontare, la Samp di Ranieri non fa sconti a nessuno e macina tanti punti, togliendosi anche soddisfazioni contro avversari più blasonati. La tenuta difensiva blucerchiata è invidiabile, per le sortite offensive c’è invece gloria per tutti, col mister romano che sfrutta a pieno la novità delle cinque sostituzioni. A turno, trascinano il club di Genova: Quagliarella, Keita, Jankto, Verre, Candreva, Daamsgard. Sempre presente Augello, come il portiere Audero. Voto: 7

Verona: A inizio stagione c’è chi parla di retrocessione per gli scaligeri ma il lavoro di Juric è encomiabile e paga bene. Le tante partenze, specialmente in difesa, non minano la protezione a Silvestri, che si conferma uno dei migliori portieri, meno battuti, dell’intera categoria. Faraoni e Lazovic continuano a volare, anche se prepotentemente insediati da uno straripante Dimarco. Si mette particolarmente in luce Zaccagni, che disputa la stagione della consacrazione. L’Hellas con un centravanti di peso e maggior qualità in mediana, avrebbe potuto condurre anche un campionato da protagonista. In attacco è tanto mancato l’apporto di un deludente Kalinic, affiancato solo a Gennaio da un discreto Lasagna. L’intensità dei veronesi è stata spesso l’arma in più di questa squadra che dal prossimo anno dovrà cercare di continuare a confermarsi senza il suo amato condottiero Juric. Voto: 7

Genoa: Il grifone parte male ma con l’ennesimo ritorno in panchina di Ballardini, spicca il volo. Segnano le punte: da Scamacca a Shomurodov, conclude la stagione sopra le righe Zappacosta ed è prezioso il contributo in mediana di Badelj. Senza spiccate individualità, i rossoblu si salvano in piena tranquillità tra tante soddisfazioni, dimostrandosi un avversario tostissimo. Voto: 7

Bologna: Gli emiliani giocano un calcio propositivo che porta Soriano a segnare più del previsto. Il mercato non regala in dote a Mihajlovic un forte centravanti, così tra le punte le reti sono modestamente suddivise tra Palacio e Orsolini. Bene i mediani anche se nessuno tra Schouten, Svanberg e Dominguez riesce in un vero salto di qualità. Disastrosa invece la difesa, che paga l’assetto tattico offensivo. Deludente anche Barrow che non conferma quanto fatto vedere di buono nel finale della passata stagione, nonostante a furia di fare il centravanti, qualche pallone lo metta anche dentro. Vittima sacrificale contro ogni grande, senza nemmeno opporre troppa resistenza, il Bologna ottiene gli indispensabili punti salvezza contro gli avversari di più basso rango, portando a termine un campionato anonimo. Voto: 6

Fiorentina: Vlahovic trascina a suon di gol i viola alla salvezza. Peggiorano le prestazioni solitamente garantite da Milenkovic, Caceres e Pezzella, vedendo la difesa dei gigliati crollare con la complicità di un modesto Amrabat dal quale ci si aspettava di più. In esorabile declino ormai Ribery che non ha più l’età per competere fisicamente a certi livelli. Parte bene Biraghi per poi spegnersi e l’impressione che senza l’esplosione del 9 sarebbe potuta essere retrocessione, rimane lampante. Voto: 5,5

Udinese: Molto bravo Gotti nel dirigere un’eccellente fase difensiva. Nuytinck su tutti, quando in condizione atletica ottimale, si conferma un signor difensore. Apporto al solito costante da parte di Larsen sulla destra, modestissime le punte, eccezionali invece le mezzali che compongono quasi l’intero reparto offensivo dei friulani. Pereyra e, ancor più De Paul, illuminano per tutta la stagione, mettendosi in mostra a furia di gol e assist, aumentando la loro valutazione sul mercato e consentendo all’Udinese di ottenere l’obiettivo stagionale. Voto: 6,5

Spezia: Italiano si mette in luce per le sue qualità da allenatore. Il suo Spezia gioca molto bene e dopo aver raggiunto la serie A ai play off la mantiene, contro ogni pronostico. Nzola trascina coi suoi gol i bianconeri, che non patiscono così l’infortunio accorso a Galabinov. Si distingue anche Giasy, essenziale come Verde. Pobega, Maggiore ed Estevez, si dimostrano centrocampisti di categoria. Italiano cambia spesso l’11 titolare ma il risultato non cambia, lo Spezia è avversario ostico per chiunque, capace di grandi imprese. Voto: 7

Cagliari: Di Francesco delude ogni minima aspettativa e i sardi sprofondano in classifica. Con il subentro in panchina di Semplici, il Cagliari si riprende lentamente fino a un filotto di vittorie consecutive che la solleva definitivamente allontanandola da terzultimo posto. Pavoletti meglio di Simeone, nonostante i gol arrivino principalmente dalla seconda punta Joao Pedro. Bene Nandez, modesto il supporto del tanto desiderato ritorno di Nainggolan, come quello di tutti gli altri rossoblù. Voto: 6

Torino: I granata rischiano clamorosamente di retrocedere. Si salvano soltanto a pochi giorni dall’ultima giornata e grazie al tracollo del Benevento di Filippo Inzaghi. Belotti segna ma poi si blocca nel girone di ritorno, la difesa subisce continue goleade, con anche la complicità di Sirigu. Nel reparto avanzato manca chi sappia andare in rete, come è assente la qualità a centrocampo. Qualcosa riesce a portarla Mandragora a Gennaio e si rivelano utili i tornanti: dal giovane Singo, al veterano Ansaldi, passando per Vojdova. Giampaolo fallisce anche questa avventura e i punti finali per mantenere la categoria, li porta Nicola. Voto: 5

Benevento: Partono forte i campani che sono capaci anche di qualche impresa. F.Inzaghi prova a dar seguito alla straordinaria promozione mantenendo la categoria ma la “strega” crolla nel finale, quando avrebbe dovuto metterci più tenacia. Ben organizzata la fase difensiva, anche se a volte si scioglie per via di scarse individualità, per quanto Glik cerchi di portare esperienza. Viola è spesso assente ma fa il suo quando viene lanciato in campo. Tanta corsa e sostanza per gli altri ma poca tecnica. In avanti Lapadula segna i suoi gol ma non bastano. Voto: 5

Crotone: I “pitagorici” partono condannati alla retrocessione e non danno mai l’impressione di poter sovvertire il verdetto anticipato. Con Stroppa prima e Cosmi in seguito, riescono comunque a divertirsi, giocando un calcio propositivo. Cordaz subisce una valanga di reti, complice anche la pochezza dei singoli del reparto arretrato. In attacco Simy segna a raffica, come anche Messias riesce a mettersi in bella mostra. Di categoria inferiore praticamente tutto il resto della rosa. Voto: 4

Parma: La grande delusione sono gli emiliani che non riescono a prendersi i tre punti nei match di serie A con Liverani e non si risollevano neanche col rientro in panchina di D’Aversa. Kucka è l’unico a lottare, tutti gli arrivi dal calciomercato estivo si rivelano inappropriati alla categoria, come neanche un movimentatissimo mercato invernale riesce a cambiare le sorti dei gialloblu che retrocedono senza riuscire a opporre resistenza. Voto: 3.5

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